Sceglie il punto meno propizio per attraversare la strada e finisce a terra: niente risarcimento

Salvo il Comune, a cui non possono essere addebitate responsabilità. Decisivo l’errore compiuto dalla persona danneggiata

Sceglie il punto meno propizio per attraversare la strada e finisce a terra: niente risarcimento

Grumo di cemento presente sulla strada e occultato, per giunta, da alcune foglie. Nonostante tutto, però, la donna che a causa di quel piccolo ostacolo è finita a terra non può comunque pretendere dal Comune un ristoro economico per i danni riportati. Decisivo, secondo i giudici, il comportamento incauto della vittima del capitombolo. A questo proposito, difatti, si è appurato che la donna ha attraversato nel tratto meno propizio, visto che alla fine della carreggiata il marciapiede era interrotto per consentire la manutenzione di un tombino, pur disponendo di un legittimo agevole e definito percorso pedonale. Per i giudici l’unica spiegazione possibile è che la donna ha impegnato proprio quel punto della carreggiata perché non ha saputo interpretare i segnali orizzontali e ha confuso i segmenti zebrati posti a delimitazione dell’intera area della pista ciclabile con la fine delle strisce pedonali. Questo errore però non può giustificarla, e la costringe a dire addio al risarcimento richiesto al Comune.

(Cass. civ., ord. n. 28035/2021)

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