Paziente in condizioni gravi, intervento necessario: medico comunque colpevole per il mancato ottenimento del consenso informato

Evidente la responsabilità del medico che ha effettuato l’operazione, conclusasi poi con la morte del paziente

Paziente in condizioni gravi, intervento necessario: medico comunque colpevole per il mancato ottenimento del consenso informato

Se il paziente si presenta nella struttura ospedaliera in gravissime condizioni, tali da rendere indispensabile, secondo i medici, un’operazione d’urgenza, è comunque necessario ottenerne il consenso informato prima di dare il via all’intervento chirurgico. Senza questo passaggio obbligato, difatti, è inevitabile la responsabilità dei medici in caso esito infausto dell’operazione. Applicando questa visione i giudici ritengono legittima la richiesta risarcitoria avanzata dai familiari di una donna deceduta alla fine di un intervento di angioplastica coronarica effettuato nell’ospedale ove si era recata per una coronarografia. Respinta la tesi – pro medico – secondo cui la gravità della condizione di salute della donna e la prospettiva realistica di decesso in caso di non tempestiva sottoposizione ad intervento erano sufficienti a presumere che la paziente avrebbe acconsentito ad essere subito operata. Allo stesso tempo, necessità e improcrastinabilità dell’intervento non possono portare addirittura ad escludere la necessità di acquisire il consenso informato del paziente. (Ordinanza 27109 del 6 ottobre 2021 della Cassazione)

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