Il conflitto tra coniugi non esclude automaticamente l’affido condiviso del figlio

Fondamentali le adeguate capacità genitoriali del padre e della madre, capacità che rappresentano un’opportunità per il minore

Il conflitto tra coniugi non esclude automaticamente l’affido condiviso del figlio

Le difficoltà comunicative tra i due genitori non possono essere pagate dal figlio minore, che il diritto invece di non vedersi negata la possibilità dell’affidamento condiviso. Ciò comporta anche, vista la collocazione paritetica, che madre e padre debbono provvedere al mantenimento diretto del minore durante i periodi di rispettiva convivenza. Nella vicenda presa in esame dai giudici fondamentale è l’esistenza di capacità genitoriali adeguate in entrambi i genitori. Di conseguenza, è possibile assicurare la bigenitorialità, pur tenendo presente che le difficoltà di gestione della loro figlia minore dipendono esclusivamente dal conflitto tra i coniugi. Per i giudici però bisogna tutelare l’esigenza della figlia, consentendole di godere di tempi paritetici di frequentazione coi genitori. Di conseguenza, il conflitto coniugale, pur presente e anche significativo, non è incoerente con l’assegnazione paritetica e la divisione della casa familiare, poiché moglie e marito hanno manifestato valide capacità genitoriali che rappresentano per la minore un’opportunità da non perdere. (Decreto del 7 ottobre 2021 del Tribunale di Marsala)  

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