A rischio l’assegno versato alla ragazza dal padre. Fondamentale capire come mai ella abbia solo un impiego saltuario e ‘in nero’ in un bar
Possibile per il padre liberarsi dall’obbligo di versare il mantenimento per il figlio maggiorenne se quest’ultimo non ha cercato un lavoro stabile e più confacente alla sua posizione e al suo scarno curriculum. Nella vicenda in esame la battaglia è tra un padre e una figlia. Quest’ultima ha quasi 35 anni di età, nessun percorso formativo da portare a conclusione, e un lavoro saltuario e ‘in nero’ in un bar. Questi dettagli sono sufficienti, secondo i giudici di merito, per riconoscere alla ragazza un assegno di mantenimento – 350 euro al mese –, nonostante l’opposizione del padre. Questa decisione viene ora messa in discussione dalla Cassazione. I magistrati ricordano che l’obbligo di mantenere il figlio non cessa automaticamente quando egli raggiunge la maggiore età, ma si protrae quando, pur essendo divenuto maggiorenne, è ancora dipendente dai genitori. Tuttavia, in questa vicenda è mancato un accertamento concreto sul comportamento della figlia, cioè sul fatto che ella si sia attivata davvero, e senza esiti positivi, per reperire un’attività lavorativa più stabile. Se la ragazza non riuscirà a dimostrare di essersi approcciata con concretezza al mondo del lavoro, allora il padre potrà smettere di versarle l’assegno di mantenimento. (Cass. civ., sent. n. 27904/2021)