Contributi per il sostegno allo studio: illegittimo escludere le famiglie di stranieri che vivono in Italia ma non hanno ancora la residenza

Messo in discussione il bando predisposto dalla Regione Basilicata

Contributi per il sostegno allo studio: illegittimo escludere le famiglie di stranieri che vivono in Italia ma non hanno ancora la residenza

Gli aiuti economici, connessi all’emergenza provocata dalla diffusione del Covid-19, debbono essere riconosciuti anche alle famiglie di stranieri che, pur vivendo da anni in Italia, non hanno ancora acquisito la residenza ufficiale. Proprio applicando questa visione i giudici hanno sanzionato la Regione Basilicata per un bando definito discriminatorio, ora destinato ad essere riaperto e mirato a concedere contributi alle famiglie con figli a scuola per l’acquisto di dispositivi informatici. Inaccettabile, secondo i giudici, il fatto che tra i requisiti fondamentali per la partecipazione al bando fosse prevista anche la residenza sul territorio regionale. Proprio quel dettaglio aveva impedito la partecipazione a una coppia di cittadini nigeriani che vive da anni in Italia, ha anche una figlia regolarmente iscritta a scuola ma non ha ancora la residenza sul territorio regionale. Obiettivo della Regione era approntare misure di sostegno allo studio, osservano i giudici, e allora se il diritto all’istruzione obbligatoria, qual è quello della figlia dei due cittadini nigeriani, deve essere assicurato sempre e comunque al minore, ne consegue che l’accesso al sussidio per l’acquisto di beni e dispositivi informatici non poteva porre come requisito di accesso il possesso di una residenza anagrafica.

(Trib. Matera, 12 settembre 2021)

News più recenti

Mostra di più...