Coniugi separati ma conviventi: nessun esborso economico a carico dei figli

Respinta la richiesta dell’uomo di ottenere una compartecipazione economica dei figli per la manutenzione della caldaia

Coniugi separati ma conviventi: nessun esborso economico a carico dei figli

Coniugi separati ma conviventi sotto lo stesso tetto assieme ai due figli. Inevitabile lo scontro sulla ripartizione delle spese. E su questo fronte i giudici fanno chiarezza respingendo l’obiezione proposta dall’uomo e mirata ad ottenere la compartecipazione economica dei due figli. Riflettori puntati, nella vicenda in esame, soprattutto sui costi relativi alle utenze domestiche e alla manutenzione. Per quanto concerne le spese i servizi di utenza, quali quelle per gas, luce, acqua e annuali tasse rifiuti, esse vanno ripartite, spiegano i giudici, al 50 per cento nell’ipotesi di coniugi separati ma comunque conviventi nello stesso immobile di cui sono comproprietari. Capitolo a parte è invece quello relativo alle spese di manutenzione, riferite in particolare alla caldaia, in questo caso. Per i giudici ci si trova di fronte non a un esborso per i consumi, bensì a un esborso per tenere in condizioni adeguate l’impianto: ciò significa che esso grava sui proprietari che ivi coabitano. Invece, eventuali ulteriori conviventi, ossia i figli della coppia separata, in questo caso, non proprietari, non sono obbligati a contribuire per le spese necessarie per la conservazione e per il godimento della cosa. (Ordinanza 32270 del 5 novembre 2021 della Cassazione)

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