Respinta la richiesta della donna, che voleva fosse riconosciuta la responsabilità dell’uomo per la crisi coniugale
Se la crisi coniugale è in atto da tempo, e per giunta è cominciata poco tempo dopo la celebrazione del matrimonio, allora è praticamente impossibile additare la rottura definitiva della coppia al coniuge che ha avuto una relazione con un’altra persona e si è reso quindi colpevole di tradimento. Nella vicenda presa in esame dai giudici è ritenuta priva di fondamento la tesi portata avanti dalla donna e mirata a vedere riconosciuta la responsabilità dell’uomo per la fine del matrimonio. Irrilevante, secondo i giudici, il fatto che il marito abbia avuto una relazione extraconiugale con un’altra donna. Tale condotta è sicuramente rilevante ma in questo caso ha avuto pochissimo peso, vista la evidente crisi nel rapporto tra moglie e marito. In questa ottica viene posto in evidenza che i problemi coniugali erano cominciati poco dopo le nozze, a causa della diversità caratteriale dell’uomo e della donna, unitisi in matrimonio quando erano non più giovani e con abitudini e caratteri ben radicati. (Ordinanza 30496 del 28 ottobre 2021 della Cassazione)