Assegno divorzile non dovuto: scatta la restituzione piena, aggravata dagli interessi

Salasso per un’ex moglie, obbligata a restituire all’uomo tutto il denaro percepito

Assegno divorzile non dovuto: scatta la restituzione piena, aggravata dagli interessi

Se il giudice stabilisce che l’assegno divorzile non è dovuto, allora per il coniuge che l’ha percepito scatta il salasso, cioè la restituzione della somma complessiva percepita fin dal primo giorno in cui ha ricevuto l’assegno con l’aggiunta degli interessi maturati sulle somme dalla data di ogni singolo pagamento. Decisivo è il passaggio in Appello, laddove i giudici sanciscono che i mezzi a disposizione della donna sono adeguati e le consentono una vita dignitosa e le danno la possibilità di supportare le figlie che percepiscono un assegno mensile pur essendo maggiorenni. Ciò comporta la revoca dell’assegno di divorzio stabilito in favore della donna, ora condannata a restituire le somme ricevute dall’ex marito. Tale linea viene seguita anche dalla Cassazione. I giudici di terzo grado ricordano che se viene revocato l’assegno divorzile dovuto, allora esso non è dovuto dal momento in cui decorre la sua attribuzione, ossia dal passaggio in giudicato della sentenza con cui è stato ufficializzato lo scioglimento degli effetti civili del matrimonio. Di conseguenza, in questo caso l’ex moglie deve restituire all’uomo quanto da lei percepito dal momento in cui ha concretamente iniziato ad incassare l’assegno di divorzio, con l’aggiunta degli interessi legali. (Ordinanza 28646 del 18 ottobre 2021 della Cassazione)

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